Io lavoro come addetta vendite in un outlet, mia figlia invece fa la responsabile in una pizzeria. La sera, quando ci ritroviamo, ci raccontiamo le perle dei nostri clienti come fossero barzellette della giornata.
Ieri è toccato a lei.

Entrano due clienti, coppia distinta, atteggiamento da “noi sappiamo già tutto, stupiteci”. Si siedono, lei va al tavolo col solito sorriso e prende in mano il blocchetto.

“Non siamo mai stati qui, ma abbiamo sentito parlarne tanto. Sa, noi siamo di Perciusco.”
Quel Perciusco, il paese “bene” dell’hinterland milanese, quello con le villette tirate a lucido, la piazzetta tutta vetrine e le SUV parcheggiate in doppia fila.

Poi arriva la domanda che sembra innocente, ma non lo è:
“Ma voi abitate qui a Rondello?”
Mia figlia, con la calma di chi ha già sentito tutto:
“Sì.”

E lì parte lo show.
“Noi qui non veniamo mai. (fa la faccia da disgusto, proprio labbra arricciate e sopracciglio in su). Ogni tanto ci capita di passare, ma solo per attraversare in fretta quel brutto quartiere, pieno di stranieri… pericoloso, degradato… ha presente?”