CASSA DI UN SUPERMERCATO

Una signora oltre alla sua spesa ha 5 scatole/contenitore di plastica, di cui 3 uguali e le altre 2 di un altro tipo ma uguali tra loro.

Mi chiede di verificare il prezzo delle 2 scatole uguali: “Mi passa a 5,90€ signora”.

“Eh no! Io l’ho presa nello spazio dove c’era scritto 5,50€. Quello da 5,90€ era leggermente più a destra!”

“Adesso mando la collega a verificare, signora…”.

Mentre attendiamo il responso lei mette via la spesa rimanente e appoggia in maniera fortemente precaria le 3 scatole uguali sul carrello.

Neanche a dirlo, tempo 30 secondi, queste scatole cadono ed essendo di plastica si rompono tutte sull’angolo.

Lei rimane un misto fra stupita e allibita, mi guarda e dice: “Signorina!!!! Si sono rotte!! Deve cambiarmele!!!”.

“Guardi signora, purtroppo la responsabilità dei prodotti dopo che sono stati passati in cassa è del cliente. Non possiamo farci nulla”.

La vedo ribollire dentro e intanto arriva la stangata: la mia collega ha verificato che il prezzo era ovviamente 5,90€.

“Come è possibile? Io l’ho preso sotto al 5,50€ quindi voi adesso dovete farmela a quel prezzo!! È una truffa! Voi dovreste controllare ogni giorno che su ogni scaffale le cose siano messe al loro posto!!”

Sì, un supermercato con 25 corsie lunghe ciascuna 50 metri…

Insomma, ha sbottato ancora un po’ ma alla fine le ha prese, lamentandosi che siamo dei truffatori.

Morale della favola: se rompi le scatole ti torna quello che dai.

Ps: fra l’altro, le scatole da 5,90€ erano della marca XYZ da capienza 24L e nel targhettino del prezzo da 5,90€ la dicitura era proprio “Scatola XYZ 24L”, mentre nell’altra c’era solo scritto “scatola contenitore”.