Cinema, Inghilterra.
Serata di quelle movimentate: fila alla cassa, gente che arriva già in ritardo sul film e pretende di fare in due minuti biglietti, snack, bibite formato piscina. Dietro il bancone abbiamo i tre classici contenitori per i popcorn: piccolo, medio e grande.
Solo che da giorni il nostro fornitore è rimasto senza i contenitori piccoli, quindi ci siamo dovuti inventare una soluzione: delle buste di carta con i manici, che per i bambini sono pure comode.

La cosa buffa è che nella busta ci sta persino più popcorn del contenitore rigido. E io, che sono una generosa di natura, ne metto sempre una manciata in più. Risultato? Bambini e genitori felici che tornano il giorno dopo: “Lei è quella dei popcorn buoni!”

Finché non arriva lui.
Il genio.

Si piazza davanti al bancone, mani sui fianchi, aria sospettosa.
— “Un popcorn piccolo.”
Io prendo la busta, ci verso dentro popcorn caldi e profumati, gliela porgo con un sorriso.

Lui la guarda come se gli avessi dato una scarpa.
— “Che è questa busta?”
— “Mi spiace, ma il nostro fornitore ha esaurito i contenitori piccoli. Per ora stiamo usando queste, sono anche più comode.”