Corriere UPS.
Sto aspettando un pacco e so con certezza arriverà in giornata.
Quando il corriere suona il citofono e mi chiede una firma, dunque, mi affretto a scendere per non farlo aspettare inutilmente.
Arrivo giù, il corriere è un uomo sulla quarantina; prima di porgermi il pacco mi dà il palmare per la firma elettronica, con un pennino molto sottile e abbastanza rovinato, un po’ piegato e con una puntina non proprio omogenea. Mi indica sul dispositivo lo spazio per la firma e inizio a firmare. Dopo un paio di tentativi in cui più che una firma compaiono dei puntini casuali e sconnessi, dico: “Non riesco, non scrive molto ben…“
“Non hai voglia.” mi interrompe.
In un attimo sono catapultata in una classica scena di Scrubs tra JD e l’inserviente.
Io lo guardo e lui ha una faccia serissima.
Cerco di replicare: “No no, guardi, ci sto provando è che…“
“No no, ho capito, non hai voglia.”
Lo guardo ed è visibilmente offeso.
Non capisco se sia uno scherzo e, mentre lui ritrae il dispositivo, dico: “Se vuole riprovo…”
Mi guarda.
Lo guardo.
Faccia ancora più offesa: “No. Ciao.” si gira e se ne va.
Io rimango sull’uscio per un paio di secondi a interrogarmi.
Ancora non riesco a spiegarmi se fosse serio e cosa sia successo.