Self service all’ora di pranzo. Fuori, all’ingresso, campeggia un enorme menù scritto a caratteri cubitali, visibile persino dalla fermata dell’autobus. Naturalmente nessuno lo legge: è diventata prassi, quasi un rito. Entrare, guardarsi attorno spaesati, e poi chiedere comunque “Cosa avete oggi?” come se fosse un segreto custodito nelle cucine.
E infatti:
“Cosa avete di buono oggi?”
Il cameriere, con la calma zen di chi lo ripete cinquanta volte al giorno:
“Riso con salsiccia, pasta al tonno, oppure tortellini panna e prosciutto.”
Lei aggrotta le sopracciglia:
“Sono vegetariana, possibile che non ci sia nulla? Sempre trattati come cittadini di serie B!”
Lui, con pazienza infinita:
“Abbiamo la pasta con i classici sughi.”
“Pasta al pomodoro, perché sono vegetariana.”
“Benissimo, signora.”
Il cameriere prova a completare l’offerta:
“Purtroppo come secondo le posso proporre solo un’insalata o un mix di verdure grigliate.”
Lascia un commento