“No no, va bene, la prendo. Ma sappiate che vi terrò d’occhio.”
Perfetto.

Carica la lavatrice in macchina, dopo aver spostato una cassetta degli attrezzi, una ruota di scorta, tre scatole misteriose e un cane che nel frattempo si era addormentato sul sedile. Ci mette venti minuti, guida via a passo d’uomo come se stesse trasportando un’opera di Michelangelo.

Due giorni dopo ci arriva una recensione negativa. Una stella.
“Prodotto ok, ma personale poco preparato. Nessuno mi ha saputo dire la composizione esatta della gomma della guarnizione.”

La morale? I clienti cambiano, ma il codice lavatrice rimane sempre lo stesso.
E ogni tanto, ti fa venir voglia di fare il barista in un monastero.