“Scusi Signorina, posso chiederle una cosa? Avrei bisogno d’aiuto.”
“Certo Signora, mi dica!”
“Questa tovaglia, no… 150×250… In che senso? Cioè, voglio dire… Qual è la lunghezza? 250 per lungo o per così?” Mi chiede gesticolando.
Io penso: “Sta scherzando. Ora si mette a ridere e mi dice che stava scherzando.”

Attimo di silenzio, lei mi guarda.
Io la guardo.

Continuo a pensare: “Ok, non sta scherzando. Fa sul serio. Eli mantieni un tono neutrale sennò capisce che sei sbigottita.”

“Mmmh… Io credo che 150cm sia la larghezza e 250cm la lunghezza…”
Lei mi guarda e fa spallucce come dire “beh, se non lo sai te che ci lavori!!!

Al che la guardo e le dico: “No non lo so eh, però solitamente il lato più lungo va per la lunghezza e quello più corto per la larghezza.”

Continuo a pensare che sia uno scherzo.

“No no certo, è che mi sbaglio sempre e va a finire che ogni volta le prendo che mi stanno corte! Mi confondo tutte le volte!”

Tralascio il resto della conversazione, dove le chiedo le misure del suo tavolo e le spiego che quella tovaglia andrà bene perché il tavolo è tot, la tovaglia è tot quindi per ogni lato avrà tot cm di ricaduta che son perfetti, ecc ecc ecc…

Alla fine si convince, prende la tovaglia. La mette nel cestino e si mette a guardare altre cose.