Negozio di bricolage, giornata di quelle piene, gente ovunque con carrelli carichi di viti, trapani, vernici e tavole di legno più lunghe del corridoio. Io alla cassa, servo un cliente che sta pagando.
Alle mie spalle sento arrivare un altro, affannato, che nella fretta di prendere un articolo decide bene di spostare un carrello.
Peccato che quel carrello, lasciato in equilibrio precario, vada a sbattere contro quello del cliente che stavo servendo.
CLANG!
Il rumore basta per far scattare la miccia.
Il primo cliente si gira furioso:
“Ma vuoi stare attento?!”
L’altro, imbarazzato, si scusa subito:
“Mi dispiace, non volevo.”
Ma no, troppo facile.
“Eh, sì. Facile dire mi dispiace! Intanto mi hai rovinato la spesa. Facciamo così: io finisco e ti aspetto nel parcheggio. Così la risolviamo da uomo a uomo.”
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