appena uscita dal sopralluogo con la coppia di ieri, quelli della casa in zona Ospedale.
Senti questa, che me la devo levare subito sennò mi scoppia in testa.

Arriviamo, io con le chiavi già in mano, tutto bene.
Entriamo, salotto carino, parquet vero, loro sembrano contenti.
Lei prende appunti, lui fa il giro tipo ispettore dell’ONU.
Finché non chiede:

“Dov’è il secondo bagno?”

Io glielo indico.
Quello che secondo planimetria è bagno/lavanderia.

Lui ci entra… e fa una faccia.
Tipo come se ci avesse trovato un cinghiale.

Mi chiama.
Entro.
Mi guarda, serio:

“Scusi ma… questo sarebbe un bagno?”

Io dico:

“Sì, è un secondo servizio.
C’è lavatrice, lavandino, finestra, attacchi per eventuale box doccia.”

E lui:

“Ma non c’è il water.”

No.
Non c’è.
Ma… neanche c’è mai stato.
È segnato così anche in planimetria.

E lui niente, comincia a discutere come se io avessi fatto sparire il wc con un trucco di magia.
Dice:

“Eh ma io su Idealista ho letto doppi servizi. Questo è uno e mezzo.”

Cioè capisci?
Uno e mezzo.

Lei cerca di mediare, dice che magari si può rivedere la disposizione.
Lui la zittisce con un gesto.
Tipo: “Fammi parlare, che qui c’è da trattare.”

Mi guarda e mi fa:

“Ci deve essere stato un errore.
O lei ha copiato male l’annuncio, o la casa ha cambiato funzione da sola.”

Io: “Signore, è così da quando è stata costruita.
È una lavanderia con predisposizione a secondo bagno, c’è scritto anche nell’annuncio.”

E lui, testuale:

“Eh, ma io nella mia testa me l’ero immaginato diverso.”