Io lavoro d’estate come bagnino in un circolo privato provvisto di piscine, campi da tennis e campi polifunzionali, il tutto contornato da un bel parco alberato; insomma il paradiso perfetto per il classico pensionato rompicoglioni.
Oltre i normali turni di lavoro, un paio di volte alla settimana chiudo una delle tre piscine per un’ora e 20 minuti della mattina (dalle 7.00 alle 8.20) per la pulizia.
Partendo dal fatto che la struttura apre al pubblico alle 8.00, a conti fatti, la piscina rimane chiusa solamente 20 minuti.
Una mattina durante la pulizia mi si avvicina un signore, pensionato, apparentemente gentile e cordiale (che tutti i giorni passa in quel posto circa 8 o 10 ore), che mi chiede di anticipare l’apertura.
Io rispondo chiaramente che è un lavoro che faccio poche volte e che non posso trascurarlo ulteriormente.
A queste parole l’uomo si incendia, dicendo che lui deve fare la spesa e che non può aspettare e che vuole assolutamente nuotare in quei 20 minuti.
Per non discutere, smetto le pulizie e apro la piscina solo per lui.
Tutto contento entra in acqua.
Dopo 6 minuti SEI, esce, esclamando: “Che bella nuotata! Sono esausto!”
Vorrei proprio capire cos’è che mette fretta agli anziani, oltre l’imminente morte ovviamente.