«C’era qualche difetto o problema con il modello?» chiedo, mentre inizio a compilare il modulo.

Lei abbassa un attimo lo sguardo. Poi lo rialza, con un mezzo sorriso:
«No, assolutamente. È molto bello. Solo che… era per un’occasione che poi non c’è più stata.»

Resto in silenzio. Nel nostro lavoro capisci in fretta quando una persona ha voglia di parlare. Non è curiosità, è ascolto.

Dopo un attimo, aggiunge:
«Dovevo andare al matrimonio di mio fratello. Avevo pensato che era l’occasione giusta per comprarmi qualcosa di nuovo, dopo tanto. Ma alla fine… non me la sono sentita.»

Fa una pausa, si stringe leggermente nelle spalle.
«Troppa gente, troppa confusione. Sono rimasta a casa.»

C’è un silenzio sottile, rispettoso.
Faccio il rimborso in cassa, le restituisco lo scontrino.

«Vuole dare un’occhiata? Magari trova qualcos’altro che le piace.»

Lei sorride con gentilezza. Ma scuote la testa.
«No, grazie. Per ora non mi serve niente di nuovo.»