Mangiano, in silenzio, con l’aria da “non è male ma non lo ammetterò mai”.
Al momento del conto, lei prende lo scontrino, guarda i prezzi e commenta:
«Mah, pensavo costasse meno, alla fine è solo riso e un po’ di verdura.»
Sorrido ancora.
«Eh, signora… anche la cotoletta è solo carne e un po’ di pan grattato, ma dipende da dove la mangia.»
Escono senza salutare.
Poi, venti minuti dopo, il telefono squilla.
Rispondo. È lei.
«Senta… quei ravioli… li fate davvero voi? Perché erano buonissimi. Si possono ordinare da asporto?»
E niente.
Il segreto del ristorante cinese non è il menu infinito. È che, prima o poi, anche quelli che entrano col muso… tornano. Ma col sorriso.
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