Anni fa, quando ancora vivevo a Roma. Vengono a trovarmi i miei, andiamo al ristorante. Ci sediamo, ordiniamo e, mentre attendiamo, ci giunge all’orecchio il dialogo del cameriere col cliente seduto al tavolo vicino a noi.
Si tratta di un ristorante di pesce.
Il cliente è seduto da solo al tavolo, col menù chiuso, senza averlo nemmeno letto: “Cosa avete di antipasto?”
“Ci sono le cicale di mare, il sauté di cozze, l’insalata di mare… (e altri 4-5 piatti elencati a voce).
“E di primo?”
“Le linguine allo scoglio, il risotto ai frutti di mare, gli spaghetti alle vongole… (e altri 4-5 piatti elencati a voce).
“Di secondo, invece?”
“Trancio di tonno alla brace, branzino all’acqua pazza, frittura mista… (e altri 4-5 piatti elencati a voce).
Pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa, alla fine ordina: “Un’insalata mista, grazie!”

Mi sono sentita molto solidale col cameriere…