Qualche giorno fa ero sistemando lo scaffale dei biscotti quando mi si avvicina una signora sulla sessantina, sguardo sospettoso, pacchetto alla mano e passo deciso come se avesse appena smascherato un complotto internazionale.

Mi si para davanti e dice, con tono inquisitorio:
«Mi scusi… ma questi biscotti sono della Frantoio Nero?»

Riconosco subito il marchio. Un classico.
«Sì, certo signora. Sono proprio quelli.»
«Eh… perché sulla confezione non c’è scritto

Faccio un mezzo sorriso, penso: “Saranno cambiate le grafiche, magari è solo il logo che è più piccolo.”
Le dico:
«Mi faccia vedere un attimo il pacchetto… ecco vede, qui c’è scritto che è prodotto dal gruppo Birilla. La Frantoio Nero è un marchio che fa parte di quel gruppo.»

Lei lo guarda. Poi mi guarda.
«Eh, ma sulla confezione non c’è scritto Frantoio Nero

Io annuisco, paziente.
«Sì, ma è proprio una loro linea. Cioè, è lo stesso biscotto. Stessa ricetta, stesso stabilimento.»
«Sì, ma non c’è scritto