E lei, sempre tranquilla, mi indica il soffitto. “Piero è morto.”

Silenzio.

Io resto lì con il pacco in mano, incerto su cosa dire, poi butto lì la domanda:

“…Da quanto?”

Lei ci pensa un secondo, serissima. “Eh… saranno dieci anni ormai.”

E io, col cervello in buffering: E quindi cosa ci facciamo con ‘sto pacco?

“Quindi… non lo vuole?” provo a chiedere.

Lei scrolla le spalle, come se fosse la cosa più normale del mondo. “Non lo so, magari è qualcosa per lui.”

Ora, io sono combattuto tra il panico e la voglia di scoprire come va a finire, ma tento l’approccio professionale. “Signora, se non c’è più, forse non ha senso consegnarlo.”

E lì, con un sorrisetto malizioso, mi guarda e dice:

“Eh, non credo mi resti molto, nel caso glielo porto su io.”

Boom.