Piccolo ristorante italiano in Galles, prezzi e qualità nella media, ma con un pizzico di attenzione in più alla presentazione dei piatti e un servizio molto familiare, poiché gestito da me e mia moglie.
Dopo un lunch service molto impegnativo, riusciamo a mandar via gli ultimi clienti ubriachi, giusto pochi minuti prima delle 17,30 (orario per il servizio serale).
Corsa alle pulizie, ma non facciamo in tempo che quattro arzille vecchiette, che avevano prenotato per le 18,00 si presentano in anticipo.
Con cordialità ci scusiamo per lo stato del ristorante, le accogliamo nella zona bar dove mia moglie offre loro qualche stuzzichino nell’attesa che io pulisca. Qui il dramma ha inizio senza che potessimo sospettare nulla.
“Quindi avete il vino xy! Aprilo qui, è il mio preferito, poi lo finiamo al tavolo” esclama una delle quattro con calore.
Ubriachezza molesta? Vino cattivo? Valanga fatale di bicchieri e vino sui clienti? Spiacente di deludervi ma tutto è andato bene… in apparenza!
Finite le pulizie le clienti si spostano al tavolo, mangiano, bevono, ordinano una seconda bottiglia di vino. Complimenti allo chef, complimenti a mia moglie per il servizio. Piccola mancia, vanno via.
Passano 15 giorni e delle vecchiette ormai avevamo archiviato il ricordo. Domenica mattina, chiusi, ma vivendo al piano di sopra prendiamo le chiamate per le prenotazioni.
“Buongiorno ristorante pincopallino, posso aiutarla?”
“Lei dovrebbe vergognarsi! Truffare una signora anziana! Approfittarsi di una cliente di lunga data…”
Non avendo idea di chi fosse mi armo di santa pazienza, immagino un cliente insoddisfatto dal giorno prima, talvolta il sabato sera siamo così impegnati che un cliente insoddisfatto potrebbe aver deciso di chiamarci oggi, penso io.
“Signora, mi spiace molto per qualsia problema, ma le assicuro che rimedieremo, mi dica cosa è successo”.
“È successo che siete dei ladri, io sono “Pazzafuriosa” XX e voi mi avete fatto pagare troppo approfittandovi che io e le mie amiche siamo anziane!”
La storia mi puzza, abbiamo prezzi nella media e solitamente controlliamo il conto con il cliente prima di pagare, mai avute occasioni in cui abbiamo fatto pagare qualcosa che non sia stato consumato. Intanto ricordo il tavolo in questione e cerco di rassicurare la cliente che deve trattarsi di un errore.
“Signora, se mi spiega cosa ha pagato in più, le offrirò certamente un rimborso”.
Apparentemente molto soddisfatta il tono muta in nonnina grata.
“Allora, abbiamo comprato 2 bottiglie di vino xy e ci avete fatto pagare 20£ l’una, ma il vino xy costa massimo 7£ a bottiglia”.
“Signora, ma il vino costa 7£ in offerta al supermercato se lo trova, questo è un ristorante e 20£ è assolutamente un prezzo onesto”.
Tono da bestia di satana: “Lo sapevo che siete dei ladri! Se il supermercato lo fa a 7£ io tanto voglio pagarlo!”
Provo a ragionare, è una signora anziana, forse ha solo bisogno di capire come funziona.
“Signora, il supermercato è parte di un gruppo internazionale che compra milioni di bottiglie e vende al dettaglio, dunque a prezzi molto bassi, noi siamo un piccolo ristorante familiare, se applicassimo gli stessi prezzi a malapena pagheremmo le tasse. Inoltre, quando le abbiamo presentato il conto due settimane fa, non ha protestato per niente”.
“Problemi vostri, io voglio il refund, che poi il vostro cibo fa schifo e il ristorante è una catapecchia”.
“Strano che dica così, due settimane fa sembrava soddisfatta, ha anche lasciato la mancia”.
“Saranno state le mie amiche, loro sono troppo gentili, hanno insistito per venire quando lo sanno tutti che questo è un postaccio”.
“Sinceramente le sue sono offese gratuite, se vuole la prossima volta le offro un bicchiere di vino, ma per ogni altra cosa i prezzi sono quelli indicati sul menù”.
“Non verrò mai più da voi e dirò a tutti i miei amici che siete dei ladri!”
Attacca, io sbadiglio sonoramente e lungamente.
“Buona domenica”.