“Era ora!”
Si allontanano insieme. Genoveffa le perde di vista, ma cinque minuti dopo eccole che tornano: Anastasia serafica, la signora che borbotta tra sé e sé: “Inammissibile! Inconcepibile!”
Genoveffa: “Non c’era posto?”
Anastasia, con aria rassegnata:
“Oh no, il posto c’era. Ben due tavoli. Ma non voleva sedersi perché accanto c’era una ragazza goth/punk… e non sapeva come avrebbe spiegato alle figlie cos’era quella bestia di Satana.”
Pausa.
“…No, non chiedere. Non l’ho capito neanch’io.”
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