È un qualsiasi lunedì.
Il cartello sulla vetrina indica gli orari di apertura: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.
Sono le 13:20, sono nel retro bottega del mio laboratorio a manutenere le attrezzature.
Il campanello suona con una certa insistenza.
Sarà il corriere con dei ricambi da lasciarmi oppure il postino, speriamo che non debba consegnarmi una simpatica busta di colore verde.
Mi dirigo verso l’ingresso, vedo una donna con atteggiamento impaziente. Preme ancora il pulsante fuori dal mio locale.
Aprendo la gentile esordisce con un soave:
“Oh, finalmente!”
“Buongiorno, come posso aiutarla?”
“Tu sistemi i computer con la mela morsicata? Vero? Il portatile dell’ufficio non mi fa vedere certe pagine, poi ha forse dei virus, non lo aggiorno dalle guerre puniche, la batteria ha l’autonomia di un opossum, per farlo funzionare deve essere collegato a corrente. Me lo sistemi? Ho poco tempo e senza non posso stare, mi serve per lavoro e deve funzionare come si deve anche a batteria.”
“Controllo sul sistema se ho in magazzino la batteria corretta…”
Mi interrompe “Me lo sai dire subito? Santo cielo! Mi stanno aspettando al ristorante qui accanto, è ora di pranzo!”
“La batteria è disponibile, me lo dovrebbe lasciare un paio di giorni per l’installazione, l’aggiornamento, la manutenzione generale…”
“Scherzi? Ho bisogno di servizio express. Ci penso.”indietreggiando verso l’uscita.
Mi guardo intorno, penso ad uno scherzo, cerco una telecamera nascosta, forse un’allucinazione.
Torno alle mie faccende sul retro.
Ma la meraviglia umana non conosce confini. Dopo quasi 30 minuti il suono del campanello è nuovamente insistente.
La donna è sulla soglia con un computer color antracite sotto il braccio. Ora ho la certezza che il dialogo avvenuto precedentemente non è frutto della mia immaginazione.
“Questo è il computer. Puoi farmelo adesso, riapri alle 15? No? Lo fai adesso, finisco il pranzo e vengo a riprenderlo. Anzi. Facciamo per le 16 così hai un po’ di tempo in più. Tanto è solo un aggiornamento. No?”
“Mi spiace. Se me lo lascia ora, facendo le corse, può venirlo a riprenderlo domani nel tardo pomeriggio…”
Mi interrompe nuovamente.
“Però voi tecnici dovreste avere più rispetto per chi lavora! Vi facciamo guadagnare e siete pure cari. Lascia stare, me lo compro nuovo. Faccio prima!”
Pace a voi donne e uomini di buona volontà nei secoli dei secoli.