Estate 2024.
Dopo una “militanza” decennale, non lavoro più in un ipermercato da qualche anno, ma mi ci reco normalmente per fare la spesa.

Va precisato che è impossibile confondere i clienti con i dipendenti, poiché questi ultimi indossano un’apposita inconfondibile divisa, recante in bella vista e a caratteri cubitali (anche sul retro) il nome/logo di tale azienda.

Nonostante ciò, un tizio (un cliente) mi compare all’improvviso di fianco, dicendomi:

“Sono appena stato nel Suo reparto, i Suoi colleghi sono stati scortesi. Può venire Lei (che è sempre tanto cordiale e professionale) ad aiutarmi?”

Io (con massima cortesia): “Buongiorno, Signore. La ringrazio per le belle parole, ma ormai non lavoro più qui da sei anni. Anche con tutta la buona volontà, non posso far niente, poiché ormai non ho più alcuna voce in capitolo, essendo un normale cliente come lo è Lei. La mia parola varrebbe quanto la Sua, se non meno. E poi ho notato che dei miei tempi in quel reparto non c’è più nessuno”

Il cliente: “Eh, ma non è giusto: non doveva andare via, perché così ha mancato di fedeltà verso i clienti”

Vi pare normale che un cliente “affezionato” non si accorga in sei anni dell’assenza del suo addetto di fiducia?

E poi, circa la “fedeltà”, ragionando così nessuno potrebbe più andare in pensione, giusto?