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“Sono entrata in profumeria per un fondotinta.
La commessa ha osato farmi delle domande.
Tipo che tipo di pelle ho.
Tipo che colore cerco.
Tipo se lo voglio coprente o naturale.
Fastidiosa precisione.
Io ho detto solo che volevo ‘quello che usano le attrici’.
Lei ha chiesto quale attrice.
Sono uscita indignata.
Non mi ha letto nel pensiero.”
Bellissima donna, vestita di tutto punto.
Si avvicina al banco e fa:
“Vorrei un fondotinta che copre ma non si vede.
Luminoso ma opaco.
Naturale ma effetto lifting.
E soprattutto… invisibile.”
Le chiedo che tipo di pelle ha.
Risponde:
“Normale.
A volte secca.
A volte lucida.
Insomma, mista.
O sensibile.
O dipende.”
Cerco di proporle qualcosa.
Provo i tester sulla mano.
Li guarda e dice:
“No, non mi convince.
Lo voglio più…
non so, più… come si dice?
Tipo la pelle dei neonati ma col colore di quando torni dal mare.”
Alla fine, mi guarda e fa:
“Ma scusi, non avete qualcosa tipo… universale?”
Le ho proposto una BB cream.
Mi ha detto:
“Ma quella non è tipo… per chi non si trucca?”
Ha comprato un burrocacao colorato e se n’è andata un po’ delusa.
Forse da me.
Forse dal fatto che la pelle perfetta, in fondo, sta solo nei filtri.
E noi, qui al banco, vendiamo solo il possibile.
Con campioni. Non con bacchette.
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