«Raga.
Scusate lo sfogo, ma ve la devo raccontare.
Tavolo 18. Turno cena. Sesto giorno di navigazione. La faccia mi sorride, l’anima mi ha lasciata due porti fa.
Il signore seduto mi guarda e fa:
“Allora, ieri ho preso il filetto.
Buono eh, ma troppo… filettoso.
Oggi qualcosa di più consistente. Ma leggero. Ma che riempia.”

Respiro.
Gli propongo un piatto.
Lo guarda schifato e mi dice:

“Ah no no no, questo lo mangiano i turisti.”
(Lo dice lui. Che è in crociera con il cappello di paglia e la camicia con le balene.)

Poi chiede il vino.

“Un vino che non sa di vino.
Tipo succo, ma elegante.”

Gli porto un rosso fruttato.
Lo beve.
Fa una faccia strana.
Dice:

“Questo sa proprio di… qualcosa.”
(…eh, lo spero.)

Alla fine prende il dessert.
Torta al cioccolato.
Poi mi chiama e fa:

“Avete qualcosa che non faccia ingrassare, ma lasci la stessa emozione?”

Voglio rispondere: l’abbraccio di tua madre.
Invece sorrido.
Gli porto l’ananas.