Scrivo prima che mi passi di mente.

Signore sulla sessantina, giacca marrone, passo stanco.
Si ferma davanti al banco, guarda le rose.
Sta zitto per almeno due minuti.
Poi mi fa:

“Mi servono due rose, ma devono sembrare tre.
Perché oggi ho parole solo per due.”

Non ho chiesto altro.
Gliene ho date tre, tutte uguali.
Non ha voluto bigliettino, né nastro.

Ha pagato.
E mentre si allontanava, ha detto piano:

“Tanto chi capisce… capisce.
Gli altri vedono solo i fiori.”

Ogni tanto qui non si vende solo un mazzo.
Si tiene insieme una memoria.
O una mancanza.

E oggi
una mancanza era grande tre,
ma detta con due.