“Lavoro da quando avevo diciotto anni, e ne ho quasi il doppio ora. Ho dipinto pareti in case vuote, hotel, negozi, scuole, e perfino dentro una banca chiusa di domenica (avevo la chiave… ancora non so se era legale).
Ma ci sono tre tipi di clienti. Quelli che ti offrono il caffè, quelli che spariscono e quelli che ti guardano come se stessi affrescando la Cappella Sistina al contrario.
Una volta una signora voleva ‘un bianco non troppo bianco, ma neanche panna’. Ho tirato fuori cinque mazzette, ne abbiamo parlato per un’ora. Alla fine ha indicato… il bianco classico.
La più bella, però, è stata in una villetta. Entro, tutto pulito, pavimenti coperti. Il proprietario serio serio mi dice: ‘Mi raccomando, è un ambiente delicato.’
Guardo. È la stanza del cane.
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