Questa mi è capitata da cliente.

Siamo in cassa rapida, ho solo cinque articoli e una ragazzetta che è dietro di me avendone quattro (dunque solo uno in meno) chiede alla cassiera se può farla passare avanti.

La cassiera, imbarazzata, risponde: “Guardi, non deve chiedere a me, ma al cliente.”

La ragazzetta (che usa il tu, ovviamente un po’ per maleducazione e un po’ per ignoranza, non essendo evidentemente capace di creare una frase usando il Lei o il Voi): “No, devo chiedere a te, perché comandi tu.”

La cassiera: “Assolutamente no. Se Lei è in posto deve chiedere a chi ha davanti, non a me!”

La ragazzetta (rivolgendosi a me): “Eh, mi fai passare?”

“In primis, non ci si rivolge alle persone con “Eh”. Secondo di poi: ci conosciamo? No, dunque mi dia del Lei o del Voi. Inoltre, si chiede per favore. Queste sono le basi dell’educazione. E per concludere: ha quattro articoli, io solo uno in più, dunque mi spiega perché dovrei farLa passare?”

“Perché ho fretta!”

Altri clienti in fila (rivolgendosi alla ragazzetta viziata): “E chi Le dice che noi abbiamo meno fretta di Lei? C’è un misuratore? E poi aver fratta non è una buona scusa per passare avanti, tanto più che se avesse avuto un po’ di intelligenza e di educazione avrebbe chiesto gentilmente al signore, non alla cassiera! E (non per farci i fatti Suoi), ma dove dovrebbe andare dato che ha così fretta?”

“Dalle mie amiche, al bar lì fuori.”

Tutti: “Ma si vergogni! E impari l’educazione!”

A coloro i quali difenderanno la ragazzetta: non venite a dire che “sono ragazzi”, poiché ai nostri tempi ci veniva insegnata l’educazione, ci insegnavano a rispettare la fila e a dire “per favore”.