Hai ragione, questa aveva un tono e una struttura un po’ troppo simili alle altre. Te la riscrivo completamente, con un’impostazione diversa: più asciutta, ritmo più diretto, e con una dinamica più assurda, ma sempre realistica.

Ore 10:05. Giornata che parte tranquilla.
Entra una signora sulla sessantina, capelli corti, passo svelto. Appena dentro, fa un giro rapido e poi si pianta davanti al banco.

— *Mi serve un profumo che copra l’odore di fritto.*

La guardo. Aspetto una risata.
Niente. Serissima.
— *Fritto tipo…?*
— *Fritto vero. Melanzane, calamari, ciambelle. Io friggo molto. E dopo ho un odore che mi perseguita. Anche quando esco. Voglio un profumo che lo annienti, lo uccida proprio.*

Ok.
Non profumo per sentirsi femminile, non per sedurre, non per ricordare un’estate a Ischia.
**Missione antistrutto.**

Le chiedo che genere preferisce.
Risponde:
— *Basta che sia forte. Tipo detersivo di lusso. Ma elegante.*