Mi racconta che quella pallina era identica a una che aveva sua madre quando lei era piccola. Una volta, da bambina, l’aveva rotta e si era messa a piangere così tanto che la mamma, per consolarla, le aveva raccontato che ogni pallina rotta libera uno spirito natalizio. Da allora non ha più pianto per nessuna decorazione, dice.
Poi prende la pallina, me la dà, e aggiunge:
— “Ma questa la tengo, così magari libera anche qualche ricordo.”

L’ho incartata come fosse una reliquia. E quando se n’è andata, lo giuro, mi è sembrato che il negozio fosse più silenzioso. O più caldo. O semplicemente… più vero.

Da quel giorno, ogni volta che vedo qualcuno fissare una decorazione per più di un minuto, non dico più nulla. Aspetto.

Perché alcune persone non stanno solo facendo shopping. Stanno viaggiando.