«Non sempre vendi vino. A volte vendi coraggio. Altre volte un piccolo aiuto per un primo appuntamento.»

È entrato un ragazzo verso le 18:30. Camminava come uno che voleva fingersi sicuro, ma aveva la postura di chi ha googlato “vino rosso che non sa di vino rosso” cinque minuti prima.

L’ho guardato e gli ho detto solo:
“Come posso aiutarti?”

Si è avvicinato al banco, ha fatto finta di leggere un’etichetta, poi si è arreso:
“Ho una cena. Lei cucina. Io porto il vino. Ma io… bevo birra.”

Non ho riso. Gli ho chiesto:
“Lei cucina cosa?”

“Risotto. Ai funghi. Ha detto che le piace ‘creare atmosfera’.”

Ho annuito. Ho tirato fuori una bottiglia di Nebbiolo.
Non la più costosa, ma quella giusta.
Gli ho spiegato come aprirla, come non rovinare il tappo, come tenerla in tavola. Gli ho detto anche di toglierla dal frigo almeno mezz’ora prima, anche se lui l’avrebbe infilata in freezer “per sicurezza”.

Alla cassa ha esitato:
“Secondo lei… si nota che non me ne intendo?”