Oggi è venuta una signora a cercare le ciliegie.
Ora, io vendo frutta da ventidue anni. Conosco tutte le stagioni a memoria. Ho fatto compagnia a pesche, arance, fichi e pure nespole. So quando arrivano, so quando se ne vanno. Le ciliegie, per dire, sono come certi amori estivi: brevi, dolci, e se ti giri un attimo… puff, sparite.
E invece no.
Lei fissa i banchi, poi mi guarda con aria di sfida:
“Non mi dica che non avete le ciliegie. Le ho viste su Instagram stamattina.”
Io sorrido. Perché mica posso dirle che quello era uno scatto dell’anno scorso, magari filtrato da Dio in persona.
Le spiego che siamo a fine ottobre. Che le ciliegie non ci sono. Che le stagioni esistono ancora, nonostante tutto.
Lei sbuffa. Poi:
“Mah. Allora non prendo niente. Torno quando siete più forniti.”
Se n’è andata con passo offeso.
Io ho guardato le mele, poi le banane, e infine una cassetta di kiwi che parevano più comprensivi di me.
Poi un signore anziano si è avvicinato, ha preso due pere e mi ha detto:
“Non so se è roba da Nobel, ma queste son buone.”
Ecco. Basta questo.
Il Nobel no. Ma una bella mela a volte ti rimette in pace col mondo.
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