Una mattina, ore 8.15, squilla il cellulare mentre sono in bagno.
“Pronto?”
“Buongiorno, sono davanti al suo negozio, ma oggi non apre?”
“Se è davanti al mio negozio, può vedere il cartello con scritto LUNEDÌ CHIUSO”.
“Non pensavo che fosse chiuso tutto il giorno. Comunque sotto è scritto “per urgenze chiamare… questo numero a cui la sto chiamando”.
“Cosa le occorre signora?”
“Devo ordinare delle cose per sabato prossimo”.
“Per urgenza pensavo più ad un incendio, un furto nottetempo, un meteorite che colpisce la vetrina… può chiamarmi domani mattina in negozio?”
“Si, ma non può prendere nota dell’ordine, così mi tolgo il pensiero?”
“Ma domani siamo in tempo…”
“Ora non può scrivere?”
“Dove mi trovo adesso la carta potrei anche averla, anche se non è delle più adatte, potrei urlare a mia madre di portarmi una penna, ma sarebbe imbarazzante, il problema è che stavo giocando a “Clash of Clans” e vorrei finire la partita”.
“…va bene, ci sentiamo domani”.
“Buona giornata”.

Un pomeriggio, ore 15.00, ero in negozio a sistemare la merce appena acquistata all’ingrosso. Luci spente, serranda a metà.
Un tizio bussa insistentemente alla porta, apro la porta e mi affaccio.