Alla cassa di un noto supermercato X, la signora anziana (70/75 anni) davanti a me, presenta alla cassiera la tessera di un altro supermercato Y.
“Signora, questa tessera è del supermercato Y, noi siamo X”
“È lo stesso!”
“Non è lo stesso, non la posso passare questa tessera”
“Senta, non mi faccia perdere tempo, passi quella tessera”
Ma signora, io non posso passarle questa tessera, è di un altro supermercato”
“Se non passa la tessera, io non le pago la spesa”.
Ma signora, non sono io il problema. Se potessi aiutarla, la aiuterei volentieri (falsa, l’ho sentito il tono della voce da presa in giro ) , ma se vuole i suoi punti sulla tessera mi deve dare la tessera del nostro supermercato altrimenti non posso farci nulla”
“Allora mi chiami il direttore”
A questo punto io che stavo in fila aspettando i comodi ignoranti della signora le lancio uno sguardo di odio profondo, lei mi guarda con fare arrogante e mi fa “È un mio diritto e lo pretendo!”
“No guardi, cara signora, lei a questo punto diritti non ne ha più, si levi in fretta dalle b**e, perché in fila in questa cassa c’è gente che fra poco deve rientrare a lavoro e non ha tempo di aspettare lei che non capisce che quella tessera non è valida in questo supermercato”
La cassiera mi guarda quasi innamorata e fa alla signora:
“Senta signora, se non vuole pagare la spesa non la paghi, la lascia qui in cassa e va in cassa centrale a parlare col direttore, non possiamo perdere altro tempo”
La signora paga la spesa e se ne va borbottando come se fosse la padrona del mondo e dando a me del maleducato cafone.
Sarà sempre peggio, ma meno male capitano, almeno abbiamo qualcosa di divertente da raccontare!
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