Le chiedo se è una specie di scaramanzia. Lei sorride e dice:
— No, è per ricordarmi che niente nella vita è perfetto. Nemmeno una cucina nuova. Altrimenti poi mi agito se trovo un graffio sul tavolo.
Ci ho pensato un attimo. Poi l’ho fatto. In un angolo, una mattonella leggermente fuori asse. Apposta. Nessun cliente me l’aveva mai chiesto prima.
Due mesi dopo mi ha richiamato per rifare il bagno. Stessa richiesta: una piastrella “sbagliata”, ma con stile.
Da allora, ogni tanto ci ripenso. In un mondo dove tutti vogliono la perfezione al millimetro, c’è chi ha il coraggio di lasciarsi uno spazio per l’errore.
E non lo fa per disattenzione. Lo fa per respirare.
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