Lavoro in libreria da tanto. Amo i libri, l’odore della carta, le chiacchiere con chi cerca “quel romanzo che ha la copertina blu, scritto da uno che è morto tipo due anni fa”.

Ma c’è stato un giorno, uno in particolare, che non dimenticherò mai.

Un signore entra, si guarda intorno e viene dritto verso di me con lo sguardo deciso di chi ha appena scoperto l’acqua calda.

“Scusi, ce l’avete Il piccolo principe, quello di Dostoevskij?”

Ho fatto una micropausa per cercare una spiegazione razionale. Nulla.

Gli rispondo con cautela: “Forse intende Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry?”

“No no no, mi ascolti. È quello russo, famosissimo. Il piccolo principe, lo ha scritto Dostoevskij. È quello con la volpe.”

Cerco ancora una volta di chiarire: “È che Dostoevskij ha scritto Delitto e castigo, I fratelli Karamazov…”

Lui mi interrompe, piccato:
“Guardi, se lavora qui dovrebbe saperlo. L’ho visto anche su Instagram. C’è la volpe, c’è il pianeta… è russo, sicuro.”