Novembre 2024. Arriva un cliente, sulla sessantina.
Parcheggia storto, entra dritto.
— “Un bancale di pellet. Subito, che ho la stufa spenta.”
Faccio lo scontrino, vado al muletto. Fin qui normale amministrazione.
Poi si avvicina di nuovo.
— “Senta, una curiosità. Ma il vostro pellet… è quello che non fa scattare l’antincendio, vero?”
Lo guardo.
— “Intende… l’allarme?”
— “Sì. Quello in casa. Sa com’è, io accendo la stufa e parte l’allarme. Sempre. A volte dopo cinque minuti, a volte subito. Una volta ho dovuto spegnere tutto con la ventola dell’aspirapolvere.”
— “Ha controllato la canna fumaria?”
— “Sì. L’ho montata io. È perfetta. C’è il tiraggio. Poi mio cugino mi ha detto che tanto il fumo è normale.”
— “Il suo allarme è a batteria?”
— “No, collegato all’impianto. Ma ormai l’ho tolto. Sennò ogni volta parte la sirena e mia moglie si convince che stiamo per morire.”
— “Ha detto che lo ha tolto?”
— “Sì. Così non rompe più. Se brucia qualcosa, lo vedo da solo.”
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