Ciao,
ti scrivo questo messaggio perché oggi è stata una di quelle giornate che sembrano uscite da una sit-com dolceamara.
Lavoro in un negozio di caramelle da tre anni.
Sì, di quelli pieni di barattoli di vetro, palette di plastica e colori ovunque.

Di solito sono contenta: l’odore di liquirizia, le richieste buffe dei bambini, le signore che vogliono “quelle rosa, ma non troppo rosa”.
Oggi invece… oggi il caos ha preso forma.

Ore 17:30, entrano tre ragazzini.
Fanno il giro del negozio cinque volte.
Parlano tra loro come se stessero progettando un colpo in banca.
Poi si avvicinano e uno fa:

“Scusa, ma se compro 12 grammi di gommose alla cola e 23 grammi di gelatine alla pesca… arrivo a 1 euro o mi serve un marshmallow?”

E io lì, davanti alla bilancia, che mi sento l’addetta fiscale delle calorie.

Intanto entra una signora.
Vuole “una cosa dolce ma non zuccherata, morbida ma che non si appiccichi, e che le ricordi l’infanzia, ma senza glutine.”
Ho fatto un giro completo del banco prima di realizzare che… forse voleva solo parlare.