Inizia a raccontarmi i suoi sogni.
Uno per ogni canino.
Dice che l’incisivo sinistro “le ha parlato” dopo una pulizia del 2018.
Io lavoro in silenzio.
Cerco di finire in fretta, in sicurezza.
Alla fine, si alza, si guarda allo specchio e fa:
“Mi sembrano più calmi.
Lei ha mani buone.
I denti lo percepiscono.”
Esce, ringrazia.
Io resto lì con i guanti in mano e una domanda nella testa:
chi sono io per contraddire un premolare che sogna?
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