Successo oggi alla collega, quindi glie la rubo.
“Salve, ho bisogno di crocchette e umido per cane monoproteico di origine naturale e non industriale…”
“Certo, abbiamo queste di questa marca monoproteiche e naturali (gli spiega tutto il composto interno e le eventuali reazioni chimiche se ti lancio la lattina in testa)
“Ah, perfetto… Allora adesso vado a comprarle su Amazon che sicuramente costano meno…”
“…”
Io e la collega ci guardiamo, scoppiamo a ridere e pensiamo: “Non le troverà mai su Amazon…”
Io mi chiedo: ma la gente si è rincoglionita con il lockdown?
10 Agosto, 2023 alle 1:24 am
lavoro in una gelateria nel centro di un paese noto per il suo turismo per la maggior parte tedesco. È il mio primo anno e avendo lavorato in diversi ristoranti pensavo di averle viste di tutti i colori….e invece no mi sbagliavo. il peggio doveva ancora arrivare e attenzione attenzione è arrivato. Quest’anno inoltre sono aumentati a dismisura clienti di origine polacca e cecoslovacca che purtroppo non parlano nessuna lingua oltre alla loro e vi lascio solo immaginare la confusione.
partiamo con le tipologie di clienti più frequenti senza entrare nel merito delle loro azioni:
– i religiosi
i religiosi sono coloro che entrano e a bocca aperta ammirano come se fossero testimoni dell’apparizione della Madonna il tabellone dei prezzi, delle misure e dei vari gelati d’asporto posto sopra alla vetrina.
-i maghi
i maghi sono coloro che pensano che io possa vedere da dietro il bancone quello che loro stanno indicando sul tabellone sopra la mia testa.
-gli indecisi
gli indecisi sono coloro che entrano, ti guardano, non salutano (ormai non me lo aspetto neanche più) e si guardano intorno immersi nel mondo dei gelati. leggono e rileggono i nomi dei gelati e in questi momenti vedi i neuroni che prendono fuoco. gli indecisi puntualmente si piazzano su tutta la lunghezza della vetrina non permettendo a nessuno di entrare.
-i telepatici
questi sono i migliori, li vedi già da lontano, loro entrano diritti, sicuri di sé stessi e di quello che vogliono. loro non ti salutano ti guardano e ti dicono “pistaccio” come se io sapessi quante palline vogliono e soprattutto dove (cono o coppetta). ovviamente se li chiedi precisazioni ti guardano come se fossi stupida e come se fosse logico quello che vogliono.
A volte penso che potrei scrivere un libro raccontando tutto quello che vediamo e subiamo.
mi fermo qua, spero di aver strappato un sorriso.