Ore 11, appuntamento con un ragazzo sui 25 anni, prenotato tramite il servizio di personal shopping.
Mi scrive dieci minuti prima:
“Posso già entrare nel mood fashion?”
Penso stia scherzando.
Arriva. Occhiali da sole dentro il negozio, profumo che si sente tre vetrine prima, passo deciso. Si ferma davanti a me, mi guarda dall’alto in basso e dice:
“Ok, sono pronto. Fammi diventare il 2% più Dua Lipa e l’1% più CEO.”
Mi viene da ridere, ma non posso.
Gli chiedo che tipo di stile sta cercando.
“Casual, ma pronto per un’intervista su Sky. Street, ma da aperitivo con madre. E soprattutto… niente beige. Il beige mi sgonfia l’aura.”
Partiamo con alcuni abbinamenti: pantaloni basic, camicia pulita, sneakers bianche.
Li guarda come se gli avessi proposto di vestirsi da notaio.
“No no. Io devo avere dentro la narrativa. Tipo che uno mi vede e pensa: questo ha vissuto.”
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