Lavoro in segreteria studenti. Non da una vita, ma abbastanza per sapere che niente mi sorprende più. O quasi.

Qualche mese fa si presenta Marco, classe ’95 credo, iscritto a Scienze della Comunicazione. Uno tranquillo, educato, uno che ogni tanto ricompare, chiede due cose e poi sparisce per mesi. Lo ricordavo perché anni fa era venuto a chiedere se serviva ancora il libretto cartaceo.

Si siede davanti al bancone con una cartellina in mano, tira fuori una tesi stampata in bianco e nero, rilegata con la spirale.

«Buongiorno, ho finito gli esami. Vorrei sapere come funziona per laurearsi.»

Controllo il suo fascicolo elettronico. Ci metto un attimo. Gli dico:

«Marco… guardi che lei è già laureato. Da luglio 2022.»

Lui mi guarda, poi fa:

«Davvero? Ma… non ho fatto la discussione.»

Allora gli spiego: nel suo corso triennale, durante il periodo Covid/post-Covid, c’era solo la consegna dell’elaborato online. Niente discussione. L’aveva mandata, il relatore l’aveva approvata, era stato verbalizzato tutto. Mancava solo il ritiro del diploma, ma lui pensava che servisse “una firma finale” o una convocazione ufficiale.