14 febbraio.
San Valentino.
Il giorno in cui noi, poveri fiorai, veniamo travolti da orde di clienti che si svegliano solo oggi e pretendono miracoli con 12 euro e mezzo.
Già alle 8:00 fuori dal negozio c’è fila. Gente con la faccia da “ho dimenticato tutto ma posso rimediare”.
I più belli sono quelli con l’ansia negli occhi tipo:
**”Non è che per caso vi è avanzato un mazzo bello, già fatto, tipo romantico ma non troppo, rosso ma pure con qualcosa di particolare, che costi poco e dica ‘ti amo’ ma senza impegno?”**
Sure.
Verso le 10 entra **il fenomeno** del giorno.
Trent’anni, giacca lucida, occhiale da sole anche dentro.
Si guarda intorno, si avvicina:
**«Me serve un mazzo grosso. Bello. Tipo che fa effetto, capito?»**
**«Budget?»**
**«Una ventina… dai, massimo venticinque. Ma con qualcosa di scenografico. Tipo anche le rose azzurre. Ce l’avete?»**
(Rose azzurre. La fantascienza.)
Gli propongo un mazzo semplice ma curato.
**«No, no, deve essere più wow. Lei se lo deve ricordare. Tipo quando lo vede le deve venì voglia di piagne, capito?»**
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