Ieri sera.
Turno tranquillo, fila scorrevole. All’improvviso, tra le corsie, la vedo avanzare: la signora smarrita della settimana scorsa, con lo stesso passo incerto, ma sicura di una cosa sola.
«Buonasera… ehm… volevo chiedere della mia spesa.»
Io rimango un attimo in silenzio.
«La sua… spesa?»
«Sì, quella che ho lasciato qua… l’altro giorno.»
«Signora, era settimana scorsa.»
«Eh appunto! Me la sono venuta a prendere.»
Io non so se ridere o piangere. Cerco di spiegarle con tutta la calma del mondo:
«Guardi, abbiamo aspettato due ore, poi abbiamo dovuto rimettere tutto a posto. Non potevamo tenere la spesa sette giorni ad aspettarla.»
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