“Infatti, appena il corriere arriva, la chiamiamo noi. Così può passare a ritirarlo quando vuole, senza fare viaggi a vuoto.”
“E come faccio a regolarmi?”
“Le ripeto: appena arriva, la chiamo subito.”

A quel punto, silenzio totale. Ma non il silenzio di chi riflette o prende appunti. No. Silenzio passivo-aggressivo. Quello che precede qualcosa di spiacevole.

Poi sento un mezzo sospiro, forse un commento a mezza voce tipo “mah”, e click, mi chiude la telefonata in faccia.
Così, senza dire grazie, senza salutare, con tutto l’amore e la calma zen di una persona a cui evidentemente gira l’universo al contrario.

E io lì, con la cornetta ancora in mano, che mi chiedo se non sia il caso di incidere un disco e far partire direttamente la segreteria ogni volta che squilla il telefono.