«Ma io ho pagato con carta. Non ho biglietto vero. Solo ‘sta mail. Se il treno non esiste e io mi presento lì, come la mettiamo?»

Mi mostra la mail: codice PNR valido, treno reale, orario reale. Tutto in ordine.

«Signore, vada tranquillo. Il treno per Torino delle 17:55 esiste, parte, e la porterà a destinazione. Come previsto.»

Lui annuisce, ma con l’aria di chi non si fida delle realtà visibili.
«Eh… ci credo quando lo vedo.»

Mezz’ora dopo, mentre annunciano il binario del suo treno, passa davanti allo sportello, mi fa un cenno e grida:

«Allora esisteva davvero! Brava!»

Come se l’avessi costruito io nel retro, con colla a caldo e cartone.

Lo saluto con la mano.
Un collega mi guarda e fa:
«Domani torna e ti chiede se esiste anche Torino.»