Ho suggerito, spiegato, disegnato mappe a mano libera e consigliato tragitti impossibili. Ogni proposta veniva filtrata con occhio critico, pesata come una scelta definitiva. Nessuna risposta sembrava abbastanza perfetta per l’idea che si erano costruiti di questo luogo: un posto da vivere senza viverlo troppo, da assaggiare senza uscire dalla zona di comfort.
Sono andati via con una cartina piegata male e l’idea che, forse, la vacanza è una fatica sottovalutata. Ma io so — l’ho capito da tempo — che non cercavano una città da scoprire. Cercavano una sensazione da confermare. E quella, purtroppo, non si trova su nessuna guida.
E domani… tornerà qualcun altro, con le stesse domande e lo stesso desiderio di meravigliarsi senza sporcarsi le scarpe.
E io sarò ancora qui, a indicare la strada verso l’illusione perfetta.
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