Lavoro come amministrativa al triage di un pronto soccorso. Non sono infermiera, non tocco cerotti, non misuro la pressione:

prendo i documenti, registro i pazienti, spiego la procedura e cerco di non impazzire nei turni da 10 ore con gente che chiede se “il pronto soccorso è pronto davvero”.

E ripeto: Non sono io a dare il “colore” ai pazienti…

Sabato sera, pienone.
Sala d’attesa stipata, ansia a livelli alti, tutti che tossiscono, sospirano, o si lamentano.
Entra un signore sulla cinquantina, occhiali da sole anche se è buio, aria da “io qui non dovrei nemmeno stare”.

Si avvicina al banco e dice, senza salutare:

Mi serve un medico, ma subito, eh. Niente fila, sono stanco.

Buonasera. Può darmi un documento? La inserisco nel sistema, poi l’infermiere del triage la chiamerà per la valutazione.