Ciao, mi chiamo Alessia, e da otto anni faccio le camere in un albergo in zona lago. Un lavoro che, se non altro, mi ha insegnato a restare calma anche quando entro in una stanza che sembra il set di un film post-apocalittico.
Ma niente, e dico niente, mi aveva preparata alla scenetta di ieri.
Entro in stanza 204, gli ospiti avevano fatto il check-out da neanche un’ora. Appena varco la soglia, già mi sembra tutto fin troppo… perfetto. Letto fatto, asciugamani piegati, persino il telecomando del climatizzatore rimesso nel suo porta-telecomando, che la metà dei clienti non sa nemmeno che esista.
Vabbè, mi dico, magari erano precisi. Succede.
Tolgo la coperta, comincio a togliere le lenzuola ed eccolo lì: sotto il cuscino, infilato tra la federa e il lenzuolo, un bigliettino bianco, piegato in quattro.
Il primo pensiero è: avranno dimenticato qualcosa? Un numero di telefono, un messaggio per qualcuno?
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