Cerco di mantenere un tono calmo, tipo psicologo zen sotto acido.
“Mi spiace davvero, signore. Proviamo a capire insieme. Che errore le compare, di preciso, quando prova a completare l’operazione?”
Lui, ancora ringhioso:
“DATA NON VALIDA!”
Annuisco mentalmente. Classico.
“Capisco… Mi può dire che data ha inserito nel bonifico?”
“E che ora mi prende pure per un deficiente?! Eh?! Che cao di data vuoi che ho messo?! QUELLA DI OGGI! 4 GIUGNO 2018!”
Mi irrigidisco per non ridere.
Respiro.
Inspiro.
Espiro.
Poi con calma chirurgica:
“Signore… oggi è 11 giugno 2018. Ecco perché il sistema le segnala data non valida. Ha inserito una data del passato.”
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