Piccola biblioteca di provincia, paese da meno di diecimila anime. Ci conosciamo tutti, o quasi. Io lavoro qui da qualche anno: mi occupo del prestito, dei corsi di lettura per i bimbi, delle proiezioni mensili e della gestione degli utenti più… pittoreschi.
Un giorno d’estate, pieno sole e aria da “oggi sarà tranquilla”, mi si presenta davanti una signora anziana, vestita di tutto punto, con le sue buone ottanta primavere sul groppone e due romanzi di Lucinda Riley sotto il braccio. Cammina spedita verso il bancone.
“Buongiorno, signora, mi dica pure.”
Lei mi fissa. Poi guarda a destra, guarda a sinistra, si sporge un po’ e mi fa:
“C’è solo lei?”
Rimango un attimo spiazzata. “Sì, al momento sì… come posso aiutarla?”
E qui arriva la stilettata.
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