Lavoro in assistenza PC da quasi dieci anni, e ne ho viste di ogni tipo. Ma quella volta… quella volta è stata speciale.
Una signora anziana mi chiama tutta agitata:
«Il computer non parte più! È morto! Ho tutto lì dentro!»
Arrivo a casa sua, mi accoglie con una tazza di camomilla come se fossimo parenti. Mi fa sedere davanti al suo vecchio portatile del 2008, che faceva un rumore tipo trattore in salita. Lo accendo… niente. Schermo nero.
Comincio a smontarlo, e lei nel frattempo mi racconta la vita del computer come fosse un nipote: “L’ho comprato quando è nato mio figlio, poi ci ho messo le foto del matrimonio di mia nipote…”
Dopo un po’ mi accorgo che la spina della multipresa era staccata.
Letteralmente.
La guardo. Lei mi guarda.
Io, con la massima calma professionale, ricollego la spina.
Il PC si accende.
Lei sgrana gli occhi:
«MA SEI UN GENIO!»
Io, cercando di non ridere:
«Diciamo che oggi il computer aveva solo bisogno di un po’ di corrente…»
Alla fine insiste per pagarmi lo stesso (è a 50 metri dal negozio il suo appartamento) “perché la mia presenza le ha portato fortuna”.
Mi ha pure regalato un barattolo di marmellata fatta in casa “per ringraziarmi del miracolo”.
Da allora, ogni volta che un cliente mi dice “non si accende più il PC”, prima domanda che faccio è:
«Ha controllato se è attaccata la spina?»
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