Forse non ci crederà nessuno.
Ma da allora, nel nostro parcheggio, ogni tanto compaiono biglietti lasciati sulle macchine.
Nessuna firma.
Solo frasi come:
“Ci sei ancora? Bene.”
“Oggi conta il fatto che sei arrivato.”
“Ti vedo. Anche se non ti conosco.”
Non so chi li scriva.
Forse lei.
Forse altri.
Io, intanto, continuo a lasciare i miei.
E anche se adesso non lavoro più lì, il parcheggio resta il posto dove ho imparato che la gente non parcheggia solo auto.
A volte lascia sospese anche le sue paure.
E spera di ritrovarle un po’ più leggere.
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