— Va bene, signora. Ci proviamo.

Inizia il valzer. Le porto un vestito?
— Troppo banale.
Un altro?
— Troppo elegante.
Un terzo?
— Ma che è questo tessuto? Mi dà fastidio solo a guardarlo.

Passa venti minuti così. Il tono si alza, lei comincia a gesticolare, mi dice che *nessuno la capisce*, che *una volta nei negozi c’era buon gusto*, e che *siamo tutte troppo giovani per capire come si sente una donna della sua età*.

Io intanto continuo a proporre alternative con la pazienza che ormai è solo istinto di sopravvivenza.
Poi, colpo di scena: nota un vestito indossato da una signora in camerino. Si ferma. Lo fissa.

— Quello è perfetto.

Finalmente. Finalmente!

— È quello che sta provando la signora, ma se vuole le verifico se c’è la sua taglia…
— No! Ma che scherza? Non compro lo stesso vestito che un’altra sta provando nello stesso momento!
— Ah, ok…